"Ci vuole cultura e struttura. Ci vuole un’organizzazione, radicata e flessibile, giovane e coraggiosa: un soggetto politico che si metta in rete con tutte le esperienze innovative, e che tessa il filo delle idee e delle passioni autentiche. " (dal Manifesto fondativo di Sinistra Ecologia Libertà)


martedì 6 dicembre 2011

IL GOVERNO TECNICO

Il 12 novembre 2011 rimarrà indelebile nella memoria di tutti noi come il giorno in cui Berlusconi ha liberato il Paese dalla sua ingombrante presenza. Dopo 17 anni di pornografia sociale, di volgarità e di leggi vergogna, gli italiani hanno tirato un sospiro di sollievo e sono scesi in piazza a festeggiare. Le immagini che ci arrivavano da Roma la sera delle sue dimissioni, fotografavano con estrema precisione il comune sentimento del popolo italiano: un popolo che finalmente ritrova se stesso in una festa che sa di liberazione. Berlusconi e i suoi lacchè hanno portato il Paese a una deriva non solo economica, ma principalmente socio-culturale. Ed è proprio su quest'ultimo punto che Sinistra Ecologia e Libertà combatterà la sua battaglia più grande: sconfiggere il berlusconismo. E' necessario creare una società che veda come prioritaria la dignità dell'individuo e del suo lavoro, attuando riforme che consentano il raggiungimento dell'equità fra le diverse parti sociali: questo è il principio con cui il nostro partito si rapporterà all'attuale governo tecnico.


Il governo Monti, che nasce come risposta tecnica a una crisi europea e globale, presenta una grave assenza sull'unico tema che è globale per definizione ed in modo imprescindibile, ovvero l'ambiente. La parola d'ordine delle manovre del nuovo governo è "crescita" ed è dall'interpretazione di questa singola parola che può nascere il grande equivoco che riguada il nostro futuro. Cos'è infatti più importante: l'aumento di produzioni di beni sfruttando risorse non rinnovabili, l'aumento di emissioni inquinanti, oppure la crescita della nostra consapevolezza nell'utilizzo sostenibile del pianeta? Sembrerebbe che l'urgenza di risolvere la crisi sia un argomento in grado di surclassare qualsiasi piano di sviluppo razionale basato sul buon senso. Tale urgenza ci dovrebbe, invece, far riconsiderare l'uso delle parole "crescita" ed "equità", sostituendole con "decrescita sostenibile" e "giustizia sociale".


In quest'ottica riteniamo opportuna l'introduzione di una patrimoniale pesante sugli alti reditti e i grandi beni immobiliari, ripristinando quel senso di giustizia e solidarietà sociale da tempo assopito. L'altra faccia della medaglia di questa manovra, sarebbe un effetto positivo sulla lotta all'evasione fiscale, che permetterebbe di non far pagare la crisi ai soliti noti.


Dopo anni di finta equità si rende necessaria una presa di posizione che sia più autenticamente giusta piuttosto che ipocritamente equa. Difatti di ingiustizie se ne sono viste molte nell'ultimo periodo, la più clamorosa è rappresentata dalla chiusura dello stabilimento di Termini Imerese e delle politiche nella ex Bertone di Grugliasco, rientrate parzialmente grazie al doveroso intervento governativo di Passera. La sua telefonata risolutiva è sembrata quasi un miraggio in un paese ormai avvezzo alla totale assenza ed incompetenza dell'ex ministro Sacconi, la cui unica finalità era quella di operare in odio ai sindacati Cgil e Fiom.


Non possiamo ignorare il fatto che questa risposta "tecnica" è a breve scadenza e che ad essa farà seguito una nuova coalizione politica. La nostra ferma convinzione è che questa alleanza politica debba essere selezionata con un sistema elettorale diverso da quello attuale e auspichiamo, quindi, una riforma che restituisca voce al popolo attraverso la scelta diretta dei propri rappresentanti.


Tanti tecnici auguri di buon lavoro al governo Monti!


Gruppo consiliare Sinistra per Collegno

Mauro Grosso Ciponte

Tiziana Sciarrino


Circolo Sinistra Ecologia Libertà – Collegno

Via Bendini 11, sel.collegno@live.it

selcollegno.blogspot.com, 3423783595

martedì 15 novembre 2011

CONGRESSO STRAORDINARIO 12-13 NOVEMBRE

Si è concluso domenica 13 novembre il 2° Congresso Straordinario Provinciale di Torino, con le seguenti percentuali per le tre diverse mozioni:
  • 55% per il documento 3 "Tutti in campo per SEL"
  • 23% per il documento 1 "AdessoSEL"
  • 22% per il documento 2 "La crisi e la speranza"
Sono state elette la nuova Assemblea Provinciale, formata da 100 delegati, e la Commissione di Garanzia, composta da 5 membri. Riportiamo di seguito la lista dei componenti:

ASSEMBLEA PROVINCIALE:

ACCALAI Giuseppe
ACCIARINI Chiara
AJETTI Daniele
ALBERTI Mario
ANDRINI Emanuela
AZZOLINA Alessandro
BALBO Mariella
BATTISTA Anna Maria
BAUDUCCO Renato
BETTARELLO Paolo
BEVIONE Adriana
BONARDO Vanda
BRANDOLINI Marco
BRUATTO Roberta
BUFFA Laura
BUFFETTI Germana
BUZZANGA Vanessa
CANAL Giorgio
CAPORALE Gianluca
CARPINELLI Antonietta
CASCIOLA Marco
CASIERI Mario
CAVALETTO Andrea
CERUTTI Monica
CHINAGLIA Elena
COVIELLO Giuseppe
CURTO Michele
DE MARTINO Vittorio
DE RUGGERO Nicola
DELLI SANTI Luca
DESTRO Raffaele
DURAZZO Filippo
FALSETTA Rosanna
FAVA Mario
FERRENTINO Antonio
FOSSAT Gisella
FRANGELLA Silvana
GIORDANO Massimiliano
GIVONE Alessandro
GRIMALDI Marco
GRITTI Valeria
IORIO Santho
IZZO Franco
LA VAILLE Luca
LAMBERTI Francesco
LAZZI Edmondo
LIGUORI Francesco
LIUNI Matteo
LOMBARDO Giacomo
LOMBARDO Maggiorino
LONGO Luisa
MALVE' Antonino
MANDARANO Raffaele
MANFREDI Enrico
MARANO Loredana
MARENGO Giovanna
MASTROLEO Giovanni
MELFI Tiziana
MORO Stefano
NEGRO Ivana
NOVELLO Marco
ORSI Alessandro
PANZARINO Deana
PARMEGGIANI Andrea
PERNA Paolo
PERRONE Raffaella
PETRUCCI Federica
PETTENO' Alice
PREGNOLATO Luciano
PUGLIESE Matteo
RAVINALE Alice
RE Alberto
REGOLI Daniele
RIZZO Mariangela
ROBIOGLIO Enrica
ROBOTTI Luca
RONDANA Simona
ROSSI Licio
RUBETTI Maddalena
SACCANI Matteo
SAGLIA Lucia
SCAZZOCCHIO Sonia
SCHAFFER Monica
SIMONETTI Lorenzo
SPINELLI Luigi
SPORTIELLO Alessandro
STACCHINI Claudio
STACCHINI Stefania
TIBALDI Barbara
TORELLA Luca
TORRE Vittorio
TRESSO Valentina
TRIBOLO Rosalia
TUA Andrea
VALDERRAMA David
VALENTE Alessandro
VALLE Lorenzo
VALLERO Sergio
VITELLI Antonella
VOLTAN Monica

COMMISSIONE di GARANZIA:

DE CAROLIS Angelo
ESPOSITO Beatrice
GIARDO Maria
SCAZZOCCHIO Claudio
VALLAROLO Ezio

mercoledì 9 novembre 2011

SI PRECIPITA

I primi due giorni di Novembre 2011 hanno sancito in modo tombale il giudizio del mercato rispetto alla grottesca accozzaglia di improbabili leader di eurolandia.
Gli attori sono sempre gli stessi: Francia e Germania da una parte, e Grecia e Italia dall'altra: sullo sfondo dei commenti idioti del tipo "questa è una crisi che noi non abbiamo contribuito a determinare" si staglia inequivocabile anche per chi si rifiuta di vederla una specifica crisi italiana. La specificità si manifesta in modo critallino nella bocciatura plaetaria del premier italiano Silvio berlusconi. Si perchè i numeri del paese parlano chiaro: non siamo messi poi cosi male, però siamo governati malissimo, e il mercato inteso come gli investitori istituzionali piuttosto che banche estere sono poco propensi a credere agli spot elettorali, non non sono cosi creduloni come gli elettori, loro i loro soldi li levano dalla nostra piazza.
Nella crisi globale si staglia quindi la nostra di crisi, una crisi italianissima nella forma e nella sostanza, una crisi che sa di pizza e mandolino, di poltrone pesanti, corruzione e prostituzione, la solita mafietta e di lavoratori e imprenditori che vengono massacrati dagli sceriffi di equitalia, mentre il mondo della corruzione e dello spreco è arroccato e protetto dai poteri forti.
Oggi si parla di alzare l'età pensionabile mentre la politica non abbassa i propri costi.
Oggi si parla di patrimoniale mentre le colf che puliscono le case dei generali dell'aereonautica vengono pagate piu dei chirurghi: L'alloggio del capo di stato maggiore a Roma, per dire, si estende su 399 metri quadri di parquet, 143 di marmo, 275 di terrazzo, 48 di pianerottolo interno. Ha inoltre 188 metri quadri di maioliche, 78 di «superfici vetrate», 240 di rivestimento in legno... Tenerlo in ordine richiede il nostro sforzo, compagni diamoci davvero da fare per pagare gli agi di questi baroni.

E' in questo panorama che si inserisce l'intervento salvifico di un organismo: la BCE. La Banca Centrale Europea sta acquistando i nostri titoli di stato per evitare che vengano scaricati da tutti, perdendo valore: sta intervenendo per salvaguardare praticamente tutti gli asset finanziari marci che esistono in eurolandia. Ora la domanda è scontata: chi sta rendendo instabili e disfunzionali i mercati: la banca centrale che li droga continuamente favorendo quindi investimenti su prodottiche non hanno solide basi oppure gli speculatori che operano volontariamente sul mercato rischiando i propri soldi e la propria reputazione?
Ecco il paradosso, è proprio chi ci sta salvando che ci sta in effetti rovinando con l'interventismo statale, con la pianificazione dei prezzi stabilita non dal mercato libero, ma da una comunità di burocrati.
Due giorni fa si apprende la nuova decisione di Mario Draghi di tagliare i tassi di interesse, e si tira un sospiro di sollievo, una boccata d'ossigeno, peccato che questa sia l'ennesima manipolazione forzta dei mercati obbligazionari, tutte le volte che i numeri escono prepotentemente dal mercato libero ecco che vengono soffocati da un intervento centrale.
Fino a quando questa farsa di interventi che drogano il mercato con moneta creata dal nulla potrà andare avanti? e soprattutto, quanto è veramente libero oggi il libero mercato?

Cosi oggi si precipita: le dimissioni di berlusconi sono tardive, incerte, non si capisce la tempistica, né con quali riforme, correttamente i mercati ci massacrano, colpendo non solo la volonta della classe politica tutta di assecondare solo i propri interessi, una classe politica che fino a 3 mesi fa non sapeva nemmeno cosa fosse lo spread btp-bund, si precipita, e probabilmente si continuerà a farlo. Ulteriori elezioni con questo improbabile porcellum riproporrebbero la stessa classe politica di incompetenti ladri che non devono rispondere ai cittadini bensi ai capi partito.
Ebbene si precipita, e probabilmente si continuerà a farlo.

mercoledì 26 ottobre 2011

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA CONGRESSUALE SEL COLLEGNO

Care compagne e cari compagni,
è convocata l’assemblea congressuale del circolo SEL COLLEGNO per

SABATO 5 NOVEMBRE 2011
ore 09.00 – 13.30
c/o Circolo Aurora, saletta rossa - 2° piano
via Bendini, 11 – Collegno

Svolgimento dei lavori:

9.00 Apertura dell’ Assemblea Congressuale
Costituzione Presidenza dell’Assemblea congressuale
Saluti delle forze politiche, sindacali e delle associazioni del territorio
Presentazione dei documenti congressuali

11.00 – 13.00: Votazione dei documenti congressuali, con voto palese
Dibattito aperto a iscritte/i e simpatizzanti
Presentazione ordini del giorno

13.00: Termine votazione documenti e presentazione ordini del giorno
a seguire: Votazione degli ordini del giorno
Proclamazione dei risultati della votazione
Elezione delle/dei delegate/i di ciascuna mozione
Elezione dei gruppi dirigenti del circolo

13.30 circa: Termine dei lavori

Collegno, 25 ottobre 2011

La segreteria del circolo
SEL Collegno

lunedì 17 ottobre 2011

CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA

Il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Collegno vuole sottolineare con forza il netto rifiuto verso ogni forma di violenza. Crediamo che gli avvenimenti accaduti a Roma sabato pomeriggio siano da condannare vigorosamente e teniamo a ribadire che né gli organizzatori, né i manifestanti hanno niente a che spartire con i facinorosi. Così come a Genova dieci anni fa, anche l'altro ieri si è manifestato un attacco violento che le forze dell'ordine non hanno saputo, o voluto, gestire. Su Repubblica di oggi viene pubblicata un'intervista a un black bloc, il quale dichiara che era ormai un anno che si preparavano a questa guerriglia, ritrovandosi una volta al mese nelle strade greche. Se tutto questo è vero, com'è possibile che non si siano mai presi provvedimenti? E' stato davvero inaspettato l'attacco a Roma? Qualunque sia la risposta, noi cittadini indignati abbiamo l'amaro in bocca perché, proprio come a Genova, il dibattito si sta concentrando unicamente sugli scontri e non sulle tematiche portate in piazza. Istanze che vanno al di là dell'appartenenza politica o sociale, che coinvologono tutti i cittadini di questo paese già messo in ginocchio dalla crisi finanziaria e dalla pessima gestione politica. La distruzione violenta di una città non può essere la risposta a questa situazione disastrosa. L'unica risposta possibile è la politica, quella seria.
Fraterni saluti.

La segreteria di SEL Collegno

martedì 11 ottobre 2011

CI RIPROVANO

Mentre le tre principali agenzie di rating declassavano l'Italia, il premier partecipava alla festa di compleanno dell'amico Putin e si lanciava in una campagna mediatica di rincorsa dei voti perduti al grido di "Forza Gnocca". Se la situazione del nostro Paese non fosse così grave, verrebbe quasi da riderci su, come faceva Corrado Guzzanti anni fa, vi ricordate? "E sforza Italia...le gocce da prendere..." in un'impareggiabile parodia dell'inno più martellante della storia. Però erano altri tempi e le persone riuscivano ad arrivare ancora a fine mese, per cui perdonavano al premier i suoi agganci col mafioso Mangano, gli innumerevoli processi che lo coinvolgevano e perfino le leggi ad personam. Ora, invece, la fotografia della nostra società è ben diversa. Chiudono le aziende, grandi o piccole che siano, chiude Irisbus, i genitori devono compensare con soldi propri i tagli che vengono effettuati ogni anno alla scuola pubblica e il popolo delle partite Iva ha raggiunto quota un milione e mezzo nei giovani. Nel mondo capitalistico la partita Iva avrebbe dovuto rappresentare la massima ambizione raggiungibile, quella posizione di lavoratore libero e indipendente che si confà al modello del "più lavoro, più guadagno". Invece no: sono tutti designer, architetti, ingegneri e chi più ne ha più ne metta, che svolgono il ruolo di lavoratore dipendente, con tanto di cartellino da timbrare, per 1.200 euro al mese se va bene, a cui devono aggiungere l'onere di pagarsi l'INPS e le tasse sul lavoro. O così o niente. Prendere o lasciare. Difatti i giovani prendono, sanno che ora come ora avere un posto di lavoro è un privilegio, seppur gratuito, o mal pagato, o sfruttato. Questa classe politica ci ha rubato il futuro, le pensioni, il diritto ad avere un contratto di lavoro decente, ad avere la maternità retribuita e la possibilità di accendere un mutuo denza l'intervento dei genitori. I giovani si devono organizzare, devono scendere in piazza il 15 ottobre e gridare con tutta la forza che hanno i loro diritti fondamentali. Il diritto allo studio e al lavoro, così come previsto dalla nostra Costituzione. Bisogna che questo governo di nani e ballerine lasci il posto a persone più serie e più oneste. E questo deve accadere prima che firmino il DDL Intercettazioni e la prescizione breve. Ci riprovano, ci riproveranno sempre, perché l'unico interesse di Berlusconi è Berlusconi stesso. Ma, ancora una volta, scendiamo in piazza per dire NO ALLA LEGGE BAVAGLIO. Noi cittadini, noi uomini, noi donne, noi giovani, vogliamo essere informati. Fermiamo questo scempio.

venerdì 23 settembre 2011

SULL'ORLO DEL BARATRO

Gli attori principali di questa tragica "estate del debito" - come da molti è stata definita - sono stati la politca dei governi di USA ed Eurolandia da una parte e la politica delle Banche Centrali. Già solo questo dovrebbe far pensare, appare infatti assolutamente normale parlare di politica anche quando non è piu un governo ad occuparsene.
Oggi i cittadini che hanno investito i loro risparmi acquistando parte dell'enorme debito italiano tramite i titoli di stato si stanno facendo delle domande molto serie riguardo la possibilità di una sua possibile insolvenza, cosa che fino a qualche mese fa era considerata nemmeno immaginabile.
Sempre questi cittadini, oggi piu informati di ieri "grazie" ai tragici eventi della crisi del 2008 che hanno fatto scattare parecchi campanelli di allarme, possono sapere quanto devono preoccuparsi grazie ad alcuni valori che il mondo della finanza ci mette a disposizione come lo spread, e l'andamento dei principali indici economico finanziari.
Spieghiamoli brevemente: un paese se ha bisogno di soldi li chiede facendo dei debiti ovvero emettendo dei titoli di debito (titoli di stato) come i BOT e i BTP. Ora questi titoli di stato possono essere acquistati da chiunque: privati cittadini, altri stati, banche, fondi pensione, speculatori ecc.. e tutte queste persone avranno diritto a degli interessi per il fatto di aver prestato i soldi allo stato. Ora il rapporto fra queste persone e lo stato è il libero mercato (in questo caso si tratta del mercato obbligazionario) e maggiore sarà la tranquillità dei creditori, minore sarà il tasso di interesse che lo stato dovrà pagare, perchè tanto tutti sono convinti che quewsti soldi verrano restituiti e questo basso rischio percepito permette allo stato di pagare pochi interessi, tanto il suo debito verrà comprato lo stesso.
Ora, questo è il caso di paesi come la Germania e la Svizzera.
Questi stati, debitori sono percepiti come sicuri, e i loro tassi di interesse sono il termine di paragone per tutti gli altri. Chi deve pagare  (come tassi di interesse) solo poco di piu rispetto a loro per piazzare sul mercato i loro debiti può ritenersi credibile agli occhi del mercato stesso, chi invece deve pagare molto, sicuramente è costretto a farlo perchè è percepito come poco affidabile. Questo - purtroppo - è il nostro caso: il nostro spread è molto alto, meno alto della Grecia, ma piu alto della Spagna ad esempio.
Ora tutto questo ha due motivazioni principali: la prima è che negli ultimi 10 anni siamo costantemente fra i paesi che crescono meno al mondo, la seconda è legata alla prima, ovvero se cresciamo cosi poco quali sono le risposte immediate da parte del governo? Proprio su quest'ultimo punto l'europa tutta ha dimostrato di dare delle risposte sbagliate e tardive: tasse e rigore, mentre i mercati si aspettavano crescita e sviluppo. Ma il motivo è presto detto: gli introiti delle tasse sono dimostrabili e certi, lo sviluppo è solo un'ipotesi, non dimostrabile e non vendibile ad un mercato che non ha piu fiducia.
Purtroppo quindi, a causa di una politica nazione debole, appesantita dal malcostume e dalla corruzione, siamo costretti a pagare sempre piu tasse per tamponare le falle della politica, i soccorsi delle banche centrali ci hanno salvato per un paio di mesi, ora siamo dinuovo con uno spread insostenibile e con un'immagine nel mondo altrettanto imbarazzante.
Chi è sopravvisuuto alla crisi ha abbassato le tasse e ha alleggerito la macchina statale, noi abbiamo fatto il contrario, perchè dovevamo tenere - come dice tremonti - i conti in ordine, oggi il tappo sta saltando e siamo stati declassati dalle agenzie di rating perchè le manovre di emergenza tagliano le gambe al ceto medio basso, e soprattutto strozzano la piccola imprenditoria su cui questo pese si fonda, non sorprende che quindi oltre al declassamento ci sia un outlook negativo da parte di Standard and Poors e Moody's per il nostro futuro.
La storia non insegna nulla a quanto si evince: sebbene i segnali che arrivano al governo dai mercati e dal mondo siano sempre gli stessi da almeno 10 anni, essi vengono costantemente ignorati per un'attenzione al proprio "particulare" che lascia la propolazione dapprima allibita e poi furibonda.
A fare da stampella a questo sistema ci sono i cosiddetti aiuti delle banche centrali, la BCE, e la FED, che immettono valanghe liquidità nel sistema, drogando letteralmente le quotazioni di titoli di stato ed azioni, sorreggendo chi di fatto è già fallito come la Grecia e chi è sull'orlo del precipizio come l'Italia e la Spagna. Ma il doping finanziario è ben poca cosa al confronto della forza propulsiva che potrebbero sprigionare quel mare di piccole e medie imprese che oggi sono costrette a fuggire in Svizzera, ma d'altronde, gli stati che dovrebbero fallire sono sorretti, e le imprese che dovrebbero essere sorrette sono lasciate fallire, e anzi affossate ancora di piu da questa manovra finanziaria, sembra proprio che la bilancia da noi penda sempre dalla parte sbagliata, non solo quella economica, ma anche quella della giustizia.

mercoledì 7 settembre 2011

Il fantasma nero dell'Europa

Il mese del luglio 2011 sarà ricordato da tutti per la terribile strage compiuta nell'isola di Utoya in cui hanno perso la vita 67 ragazzi per mano del 32enne norvegese Breivik. Questo delitto è stato prontamente etichettato come il "il gesto di un pazzo, di un folle". La salute mentale dell'assassino sarà giudicata da esperti psichiatri, per ora l'unico fatto certo è che si tratta di un reato politico. I ragazzi erano tutti appartenenti alla gioventù del partito laburista norvegese e Breivik è un ultra-conservatore. La sola colpa delle vittime, per stessa ammissione di Breivik, era quella di rappresentare la futura classe dirigente di centro-sinistra. Breivik non poteva tollerare di vivere in un Paese in cui eterosessuali e gay avessero gli stessi diritti, in cui fosse possibile l'integrazione degli immigrati e in cui si realizzasse la parità fra uomo e donna. Breivik appartiene a quel movimento di estrema destra che sta prendendo sempre più piede in Europa; sono razzisti, xenofobi, omofobi, antisemiti e ultra-cattolici. Legittimano la difesa delle tradizioni culturali e religiose con qualunque mezzo e in qualunque modo. L'eco del mito della razza pura ritorna con forza nei loro manifesti. Ma la politica italiana sembra non curarsi di questo fenomeno dilagante, tanto che nessuno si è sentito in dovere di prendere le distanze dalla idee che Breivik proponeva nel suo manoscritto. Putroppo l'unico che è entrato nel merito delle questioni poste dall'assassino è stato Borghezio ("Molte delle idee di Breivik sono buone, alcuna addirittura ottime"). Per il resto il nulla totale. Nessuno che si sia alzato in piedi per dire con forza che queste idee non rappresentano nessuno, nemmeno le frange più estreme. Perfino Marine LePen non ha sentito l'obbligo si scusarsi quando ha accusato "i soliti terroristi islamici" della strage. Questi dati sono preoccupanti. Significa che stiamo abituandoci ad ascoltare proposte politiche sempre più aberranti, dal ritorno delle donne dietro ai fornelli alla cacciata dei Rom dalla Francia. Stiamo attenti, perché certe idee cavalcano la paura della popolazione, già aggravata dalla pesante situazione economica, e si insinuano nel tessuto sociale destabilizzando la convivenza pacifica tra cittadini. La lampante dimostrazione è il costante aumento di episodi violenti a scapito di omosessuali e stranieri. La politica, prima o poi, dovrà scontrarsi con il fenomeno dell'estrema destra e ci auguriamo che tutte le parti convergano sulla condanna di queste idee grette e ottuse. Purtroppo di questo dubitiamo, dal momento che alcuni membri del governo rinunciano ai festeggiamenti del 2 giugno per ascoltare a casa propria i discorsi del Duce.
Quello che vi chiediamo è di lottare tutti i giorni per costruire una società in cui non conti l'appartenenza religiosa, il colore della pelle, l'etnia di appartenenza, il genere e le preferenze sessuale. Ognuno di noi ha il diritto di essere se stesso senza dover subire discriminazioni. Nessun episodio di violenza può essere di nuovo accettato. Lavoriamo insieme per costruire una società più giusta, più libera, più tollerante e multiculturale.
Ma soprattutto restiamo umani.

giovedì 7 luglio 2011

Fiaccolata NO TAV

Il circolo di SEL Collegno parteciperà domani sera alla fiaccolata di solidarietà al movimento NO TAV, in questi giorni ingiustamente accusato di violenze e aggressioni a carico delle forze dell'ordine. La manifestazione partirà domani sera, venerdì 8 luglio, alle ore 21.00 da piazza Arbarello a  Torino. Invitiamo caldamente tutti i compagni a prenderne parte e riportiamo qui di seguito le motivazioni culturali del movimento NO TAV:


I sottoscritti, cittadini ed esponenti indipendenti di quell’area politico-culturale che ancora si indica come sinistra, sentono il bisogno di esprimere il loro sconcerto rispetto al livello del dibattito apertosi, sopratutto tra le forze che dovrebbero costruire l’alternativa, all’indomani della manifestazione No Tav di Chiomonte.

La maggior parte dell’opinione pubblica italiana ad oggi ignora che domenica in Val di Susa si è svolta la più grande manifestazione popolare di opposizione ad un opera pubblica nella storia della nostra Repubblica. Decine di migliaia di donne e uomini, abitanti della Valle e proveniente da tutto il paese, si sono ritrovate unite, pur nella diversità di ideologia, per dire un no deciso all’esecuzione “con pilota automatico” di un’opera pubblica concepita in un momento storico-politico quanto mai lontano da quello attuale. Un’opera faraonica, figlia di un modello di sviluppo energivoro e superato, per la quale non ci sono i fondi, e che certamente infliggerebbe un’inaudita sofferenza alla popolazione della Val di Susa.

La grande crisi economica del 2008 e la campagna referendaria contro il nucleare e la privatizzazione dell’acqua costituiscono cambiamenti “al contorno” che indicano la necessità di invertire la rotta rispetto a un consenso bipartisan (quel famigerato Washington Consensus) che non è più in grado di proporre un modello di sviluppo sostenibile ed accettabile. La vertenza della Valle di Susa contro la TAV e il grande consenso popolare che è stata capace di raggiungere in tutto il paese mostrano come la sensibilità per i beni comuni, categoria politico-giuridica feconda e di grande significato, sia stata capace di conquistare l’egemonia del Paese come dimostra l’esito referendario. Esiste oggi un discrimine fra chi sostiene che un diverso mondo, basato sul pieno riconoscimento dei beni comuni, è possibile e chi, per incapacità culturale di interpretare il cambiamento della società, si trincera dietro un decisionismo autoritario che, lungi dall’essere realista, appare, nell’attuale situazione economica ed ecologica, sempre più velleitario.

Chi si candida a guidare l’Italia del dopo Berlusconi cercando i voti del popolo della sinistra deve farsi una ragione di questo cambio di sensibilità del popolo sovrano e saperlo interpretare politicamente. Al di là ed oltre importanza di accertare ogni responsabilità per gli atti violenti in tutte le sedi istituzionali a ciò deputate, Interpretare i fatti della Val di Susa nella mera logica dell’ordine pubblico, per isolare le forze politiche più sensibili alla necessità di affrontare radicalmente la crisi e l’alternativa con un grande piano di ecologia del territorio, costituisce un errore politico gravissimo che fa soltanto il gioco della destra e rischia di contribuire a ridurre gli spazi di libertà e di protesta di cui deve nutrirsi ogni democrazia sopratutto nell’incertezza della crisi.

Questo nostro appello invita le forze politiche che vorranno accoglierlo ad organizzare per Venerdì 8 luglio alle ore 21 una grande fiaccolata per rappresentare il movimento del bene comune da Piazza Arbarello a Piazza Vittorio.

Giorgio Airaudo (Segr. Naz. Fiom) , Ugo Mattei (Giurista Ord Univ To), Livio Pepino (Magistrato), Marco Revelli (Storico Ord Piermonte Orientale), Alfio Mastropaolo (Politologo Ord. Unv To), Elisabetta Grande (Giurista Ord. Piemonte Orientale), Guido Viale (Economista), Guido Ortona (Economista Ord Unv Piemonte Orientale), Michele Curto (Capogruppo Sel Città Torino) Paolo Hutter (giornalista) Federico Bellono (Segr.Fiom Torino), Massimo Zuchetti (Fisico Nucleare, Ord. Politecnico), Tony Manigrasso (Segr.Naz.le Partito Umanista), Angelo Tartaglia (Ingegnere, Ord. Politecnico), Monica Frassoni (Pres.Verdi Europei), Luca Mercalli (Pres. società metereologica italiana), Luciano Pregnolato (Lavoro e Libertà)

martedì 28 giugno 2011

Un appello per la pace

E’ di ieri sera, a poche ore dall’inizio della violenta azione delle forze dell’ordine, l’appello “FERMATEVI – Un appello alle istituzioni e alla politica” lanciato da un gruppo di intellettuali italiani  - i cui primi fimatari sono Paolo Beni, il prof. Marcello Cini, Luigi Ciotti, Beppe Giulietti,  il segretario della Fiom Maurizio Landini, Alberto Lucarelli, il prof. Ugo Mattei, Luca Mercalli, Giovanni Palombarini, Valentino Parlato, Livio Pepino, Carlo Petrini, Rita Sanlorenzo, Giuseppe Sergi, Alex Zanotelli – sulla Tav in Piemonte.
Nichi Vendola e i componenti della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Liberta’ hanno deciso di sottoscrivere l’appello, e invitano i propri militanti e le altre forze politiche a sottoscrivere questo appello . “Non possiamo accettare  - afferma Sel – che la linea ferrovia Torino-Lione venga derubricata a questione di mero ordine pubblico. Quando il dialogo lascia lo spazio all’ uso della forza, la politica perde la sua autorevolezza, la sua funzione. L’uso della forza  da parte del governo Berlusconi e’ il segnale di un arretramento inaccettabile rispetto all’esigenza della partecipazione democratica. Le forze politiche che si rifanno alla democrazia non possono legittimare l’uso di qualsiasi forma di repressione violenza”
ECCO IL TESTO DELL’APPELLO:
I referendum del 12 e 13 giugno hanno cambiato lo scenario politico ponendo al centro dell’attenzione pubblica i beni comuni e il bene comune. Di fronte a noi – ai milioni di donne e uomini che hanno contribuito al successo referendario – sta ora l’obiettivo di costruire una agenda politica in grado di mettere in campo un nuovo progetto di societa’, di sviluppo e di partecipazione democratica. Di questa prospettiva c’e’ oggi un banco di prova non eludibile: lo scontro tra istituzioni e popolazione locale sull’inizio dei lavori di costruzione, in Val Susa, di un cunicolo esplorativo in funzione preparatoria del tunnel di 54 km per la progettata linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione. Per superare la situazione di stallo determinata da tale scontro si prospetta un intervento di polizia (o addirittura militare) che rimuova le resistenze in atto. Sarebbe una soluzione sbagliata e controproducente. Ci possono essere opinioni diverse sulla necessità di potenziare il trasporto ferroviario nell’area e sulle relative modalità ma una cosa è certa. La costruzione della linea ad alta capacità Torino-Lione (e delle opere ad essa funzionali) non e’  una questione (solo) locale e l’opposizione delle popolazioni interessate non e’  un semplice problema di ordine pubblico. Si tratta, al contrario, di questioni fondamentali che riguardano il nostro modello di sviluppo e la partecipazione democratica ai processi decisionali.
Per questo, unendoci ai diversi appelli che si moltiplicano nel Paese, chiediamo alla politica e alle istituzioni un gesto di razionalita’: si sospenda l’inizio dei lavori e si apra un ampio confronto nazionale (sino ad oggi eluso) su opportunita’, praticabilità e costi dell’opera e sulle eventuali alternative. In un momento di grave crisi economica e di rinnovata attenzione ai beni comuni riesaminare senza preconcetti decisioni assunte venti anni fa e’  segno non di debolezza ma di responsabilità e di intelligenza politica. 
Paolo Beni, Marcello Cini, Luigi Ciotti, Beppe Giulietti, Maurizio Landini, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei, Luca Mercalli, Giovanni Palombarini, Valentino Parlato, Livio Pepino, Carlo Petrini, Rita Sanlorenzo, Giuseppe Sergi, Alex Zanotelli

SEL e la TAV

Care compagne e cari compagni,
in seguito agli avvenimenti di ieri sentiamo il bisogno di ribadire, seguendo la linea della segreteria nazionale, il nostro sostegno per la lotta non violenta, vera espressione di democrazia. Crediamo sia nell'interesse di tutti aprire urgentemente un tavolo di trattativa tra i sindaci dei Paesi interessati e il governo, ma l'impiego sempre più massiccio della forze dell'ordine contro il movimento no-Tav ci allarma e ci preoccupa.
Il circolo SEL Collegno

SEL condanna l’uso della violenza, che si sta sostituendo progressivamente alla gestione politica della questione TAV. Stigmatizza il massiccio utilizzo delle forze dell’ordine nella Valle di Susa.
Sostieniamo la richiesta dei sindaci dei comuni coinvolti dall’opera di convocare urgentemente un tavolo politico con il Governo.
Chiediamo che finalmente venga elaborato un serio piano trasportistico nazionale che colga le reali priorità verso cui indirizzare gli investimenti.  In particolare va affrontato il nodo di Torino con la realizzazione della cintura ferroviaria per le merci e con un’efficiente mobilità per i treni passeggeri, con particolare attenzione al trasporto dei pendolari.
Ribadiamo la necessità di ripensare il progetto dal nodo torinese, vero elemento di novità che rappresenterebbe la volontà di rispondere ai due fondamentali punti espressi dalle istituzioni della valle: verificare l’effettivo utilizzo della linea ferroviaria rinnovata, impedire la cantierizzazione della Valle di Susa per i prossimi vent’anni, evitando oggi interventi inutili ai fini progettuali.
Coordinamento SEL Torino e Coordinamento SEL Piemonte

mercoledì 1 giugno 2011

Segreteria del Circolo

Care compagne e cari compagni,
 è convocata la segreteria di SEL Collegno per il giorno martedi 7 giugno alle ore 21.00, segreteria da svolgersi unitamente ai compagni eletti nei comitati di quartiere.
 E' altresì pronta la convocazione per l'attivo degli iscritti del mese di giugno, che si svolgerà il giorno giovedi 16 giugno alle ore 21.00, sui temi urbanistici dello sviluppo del territorio.
Il Circolo SEL Collegno

Referendum del 12-13 giugno

Care compagne e cari compagni,
oggi la Cassazione ha riconosciuto ai cittadini il diritto di scegliere se puntare sull'energia nucleare o sulle energie rinnovabili, se privatizzare il commercio dell'acqua e se esistano dei cittadini al di sopra della legge. Invitiamo tutti i cittadini di Collegno a partecipare al referendum e vi diamo due buone ragioni per farlo. Primo: la libertà è partecipazione. Secondo: puoi estraniarti dalla vita politica quanto vuoi, ma la politica continuerà lo stesso ad occuparsi di te! Al referendum del 12 e 13 giugno noi diciamo quattro Sì:
Sì, perché vogliamo impedire che si mobilitino delle risorse per la costruzione di dannose ed archeologiche centrali nucleari.
2 Sì, perché vogliamo che la gestione dell'acqua sia pubblica e non diventi oggetto di lucro dei privati.
Sì, perché tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge.

Il 12 e 13 giungo vota Sì per dire NO!!!

ACQUA PUBBLICA 1 (scheda ROSSA)
Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione
Il primo quesito sulla privatizzazione dell'acqua propone l'abrogazione dell'articolo 23 bis decreto legge del 25 giugno 2008, convertito in legge "con modifiche" il 6 agosto 2008, che stabilisce le forme di gestione delle aziende municipalizzate. 
VOTIAMO Sì  - perchè l'acqua è un BENE COMUNE 
 
ACQUA PUBBLICA 2 (scheda GIALLA)Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale  investito. Abrogazione parziale di norma.
Il secondo quesito sull'acqua propone l'abrogazione parziale del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, "norme in materia ambientale", che garantisce una cospicua remunerazione ai privati che investono nelle aziende idriche. 
VOTIAMO Sì - perchè è ingiusto regalare agli azionisti  il 7% di profitto immeritato.
 
NUCLEARE 3 (scheda GRIGIA)
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme.
Questo quesito propone l'abrogazione del decreto legge del 25 giugno 2008, convertito in legge "con modifiche" il 6 agosto dello stesso anno, che prevede  la realizzazione in Italia di impianti di produzione di energia nucleare.
VOTIAMO Sì per dire NO all'assurdo ritorno italiano all'energia atomica.
 
 
LEGITTIMO IMPEDIMENTO (scheda VERDE CHIARO)
Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n.51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
Il quarto quesito propone l'abrogazione della legge 7 aprile 2010, n.51 che consente al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri di autogiustificarsi per non comparire in udienza penale.
VOTIAMO Sì  - perchè la legge è uguale per tutti, senza eccezioni!
 

lunedì 9 maggio 2011

Assemblea degli iscritti 18 maggio 2011

Il gruppo di organizzazione del nostro circolo ha indetto una nuova assemblea degli iscritti mercoledì 18 maggio alle ore 21.00, che si terrà nella sede di via Bendini 11. Reputiamo sia importante che ogni compagno iscritto al partito collabori attivamente ai progetti del circolo, portando nuove idee di cui discutere insieme. Ognuno di noi è fondamentale per poter costruire un partito che cambi, finalmente, il deludente panorama politico attuale. A presto, compagni!

Elezioni amministrative

Nelle elezioni amministrative che si svolgeranno l'11 e il 12 maggio 2011, il circolo SEL Collengo sostiene la candidatura del compagno Ottavino Bertaglia, candidato al consiglio comunale  nella lista Civica di centro-sinistra PIANEZZA E',a sostegno del candidato sindaco Giancarlo Torbazzi. Invitiamo nuovamente tutti i compagni di Pianezza a sostenere questo compagno e buon voto a tutti!
SEL Collegno

giovedì 28 aprile 2011

Assemblea degli Iscritti

Sabato 16 aprile si è svolta a Collegno la prima conferenza d’organizzazione di Sinistra Ecologia e Libertà del circolo cittadino. I lavori sono cominciati alle 15.00 e sono proseguiti fino alle 19.00.
La presidenza composta da Tiziana Manzi e Mauro Grosso Ciponte e coordinata da Ezio Vallarolo, Direttore della testata d’informazione politico culturale “Quaderni Collegnesi”, ha subito chiamato gli ospiti a portare il loro saluto. In apertura ci sono stati i saluti della Città da parte del sindaco Silvana Accossato, a seguire quelli del segretario cittadino del P.D. Antonio Garruto, quelli del responsabile territoriale CGIL, Umberto Radin e quelli del presidente del comitato Arci Valle Susa Gabriele Moroni.
Terminata la fase dei saluti delle forze politiche, sociali e della Città, la presidenza ha dato la parola al coordinatore uscente Enrico Manfredi che ha presentato il documento politico organizzativo scritto collegialmente con il gruppo dirigente uscente e ha spiegato il senso della conferenza di organizzazione “Ci troviamo a metà del mandato amministrativo ed era per noi giunta l’ora di trarre un bilancio politico ed insieme procedere ad una complessiva riorganizzazione del partito per proiettarci verso le prossime scadenze elettorali, nazionali nel 2013 ed amministrative nel 2014”.
La relazione del coordinatore è poi proseguita toccando i temi nazionali, come il sostegno di SEL ai referendum su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento, ritornando poi sull’organizzazione del partito a livello locale, affrontando i temi della necessità di una maggiore integrazione fra proposta e capacità di comunicazione e su quello centrale delle primarie e della politica vista come partecipazione: “Qual'è la ragione del successo del nostro leader, Nichi Vendola? Prima di tutto l'esempio e la testimonianza nel portare avanti con radicalità un'idea di società alternativa e “rivoluzionaria”, rispetto al disastro della destra italiana degli ultimi anni. La nostra sfida locale è quella di promuovere una politica e una classe dirigente rinnovate, all'altezza di intercettare questa domanda e darle concreta rappresentazione nella Città.”
Sono emerse infine le proposte organizzative, ad esempio l’apertura del circolo al pubblico tutti i mercoledì dalle 17.00 alle 19.00 insieme al nuovo piano di comunicazione coordinata, attraverso l’integrazione del nuovo blog selcollegno.blogspot.comcon la pagina facebook del circolo, una news letter dalla mail pubblica selcollegno@live.it, con la possibilità del rilancio on-line della testata giornalistica “Quaderni Collegnesi”.
Molti altri interventi sono seguiti, in particolare quelli del capogruppo di Sinistra per Collegno, Mauro Grosso Ciponte, che ha fatto il punto sull’attività consiliare e ha parlato dei tagli alla sanità che la giunta Cota sta mettendo in atto, mettendo in ginocchio il sistema del pronto intervento e della guardia medica e quello dell’Assessore Manzi, che ha fatto il punto sulla propria attività in giunta sulle politiche per l’istruzione, sottolineando come la Città di Collegno sia riuscita a contenere i disastri apportati dalla riforma Gelmini al sistema della scuola pubblica.
Alle 19.00, ad interventi conclusi, si è proceduto alla votazione della proposta di documento politico-organizzativo per il mandato del nuovo gruppo dirigente, alla votazione del coordinatore, con la ricandidatura di Enrico Manfredi, alla votazione del nuovo tesoriere, nella persona di Danilo Capitani, e della proposta complessiva di coordinamento cittadino. Tutte e quattro le proposte hanno ricevuto l’unanimità dei voti dei presenti.

martedì 19 aprile 2011

Sottoscrizione a premi

Eccovi i risultati della sottoscrizione a premi tenutasi sabato 16 aprile. Ricordiamo ai vincitori che è possibile ritirare i premi presso il nostro circolo di via Bendini 11 previo contatto via mail.

1° premio: 433

2° premio: 100

3° premio: 513

4° premio: 564

5° premio: 259

6° premio: 465

7° premio: 226

8° premio: 444

9° premio: 952

10° premio: 639

giovedì 7 aprile 2011

ARRIVA IL BLOG DEL CIRCOLO SEL DI COLLEGNO!

Care compagne, cari compagni,
da oggi prende vita il blog del circolo di Collegno. L'idea di creare un nuovo mezzo di comunicazione nasce dalla voglia di confrontarsi direttamente con la popolazione; ad un certo punto del nostro percorso politico abbiamo sentito l'esigenza di raccontarci, di spiegarvi sulla rete ciò che siamo e ciò che vogliamo per la nostra città. Su questo sito potrete lasciare i vostri commenti, i vostri suggerimenti e, se proprio non potrete farne a meno, anche le vostre critiche! Vi ringraziamo anticipatamente della vostra pazienza, dal momento che impiegheremo qualche giorno per elaborare i primi post. Per il momento diamo il benvenuto a tutti i visitatori!
SEL Collegno