"Ci vuole cultura e struttura. Ci vuole un’organizzazione, radicata e flessibile, giovane e coraggiosa: un soggetto politico che si metta in rete con tutte le esperienze innovative, e che tessa il filo delle idee e delle passioni autentiche. " (dal Manifesto fondativo di Sinistra Ecologia Libertà)


martedì 28 giugno 2011

Un appello per la pace

E’ di ieri sera, a poche ore dall’inizio della violenta azione delle forze dell’ordine, l’appello “FERMATEVI – Un appello alle istituzioni e alla politica” lanciato da un gruppo di intellettuali italiani  - i cui primi fimatari sono Paolo Beni, il prof. Marcello Cini, Luigi Ciotti, Beppe Giulietti,  il segretario della Fiom Maurizio Landini, Alberto Lucarelli, il prof. Ugo Mattei, Luca Mercalli, Giovanni Palombarini, Valentino Parlato, Livio Pepino, Carlo Petrini, Rita Sanlorenzo, Giuseppe Sergi, Alex Zanotelli – sulla Tav in Piemonte.
Nichi Vendola e i componenti della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Liberta’ hanno deciso di sottoscrivere l’appello, e invitano i propri militanti e le altre forze politiche a sottoscrivere questo appello . “Non possiamo accettare  - afferma Sel – che la linea ferrovia Torino-Lione venga derubricata a questione di mero ordine pubblico. Quando il dialogo lascia lo spazio all’ uso della forza, la politica perde la sua autorevolezza, la sua funzione. L’uso della forza  da parte del governo Berlusconi e’ il segnale di un arretramento inaccettabile rispetto all’esigenza della partecipazione democratica. Le forze politiche che si rifanno alla democrazia non possono legittimare l’uso di qualsiasi forma di repressione violenza”
ECCO IL TESTO DELL’APPELLO:
I referendum del 12 e 13 giugno hanno cambiato lo scenario politico ponendo al centro dell’attenzione pubblica i beni comuni e il bene comune. Di fronte a noi – ai milioni di donne e uomini che hanno contribuito al successo referendario – sta ora l’obiettivo di costruire una agenda politica in grado di mettere in campo un nuovo progetto di societa’, di sviluppo e di partecipazione democratica. Di questa prospettiva c’e’ oggi un banco di prova non eludibile: lo scontro tra istituzioni e popolazione locale sull’inizio dei lavori di costruzione, in Val Susa, di un cunicolo esplorativo in funzione preparatoria del tunnel di 54 km per la progettata linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione. Per superare la situazione di stallo determinata da tale scontro si prospetta un intervento di polizia (o addirittura militare) che rimuova le resistenze in atto. Sarebbe una soluzione sbagliata e controproducente. Ci possono essere opinioni diverse sulla necessità di potenziare il trasporto ferroviario nell’area e sulle relative modalità ma una cosa è certa. La costruzione della linea ad alta capacità Torino-Lione (e delle opere ad essa funzionali) non e’  una questione (solo) locale e l’opposizione delle popolazioni interessate non e’  un semplice problema di ordine pubblico. Si tratta, al contrario, di questioni fondamentali che riguardano il nostro modello di sviluppo e la partecipazione democratica ai processi decisionali.
Per questo, unendoci ai diversi appelli che si moltiplicano nel Paese, chiediamo alla politica e alle istituzioni un gesto di razionalita’: si sospenda l’inizio dei lavori e si apra un ampio confronto nazionale (sino ad oggi eluso) su opportunita’, praticabilità e costi dell’opera e sulle eventuali alternative. In un momento di grave crisi economica e di rinnovata attenzione ai beni comuni riesaminare senza preconcetti decisioni assunte venti anni fa e’  segno non di debolezza ma di responsabilità e di intelligenza politica. 
Paolo Beni, Marcello Cini, Luigi Ciotti, Beppe Giulietti, Maurizio Landini, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei, Luca Mercalli, Giovanni Palombarini, Valentino Parlato, Livio Pepino, Carlo Petrini, Rita Sanlorenzo, Giuseppe Sergi, Alex Zanotelli

SEL e la TAV

Care compagne e cari compagni,
in seguito agli avvenimenti di ieri sentiamo il bisogno di ribadire, seguendo la linea della segreteria nazionale, il nostro sostegno per la lotta non violenta, vera espressione di democrazia. Crediamo sia nell'interesse di tutti aprire urgentemente un tavolo di trattativa tra i sindaci dei Paesi interessati e il governo, ma l'impiego sempre più massiccio della forze dell'ordine contro il movimento no-Tav ci allarma e ci preoccupa.
Il circolo SEL Collegno

SEL condanna l’uso della violenza, che si sta sostituendo progressivamente alla gestione politica della questione TAV. Stigmatizza il massiccio utilizzo delle forze dell’ordine nella Valle di Susa.
Sostieniamo la richiesta dei sindaci dei comuni coinvolti dall’opera di convocare urgentemente un tavolo politico con il Governo.
Chiediamo che finalmente venga elaborato un serio piano trasportistico nazionale che colga le reali priorità verso cui indirizzare gli investimenti.  In particolare va affrontato il nodo di Torino con la realizzazione della cintura ferroviaria per le merci e con un’efficiente mobilità per i treni passeggeri, con particolare attenzione al trasporto dei pendolari.
Ribadiamo la necessità di ripensare il progetto dal nodo torinese, vero elemento di novità che rappresenterebbe la volontà di rispondere ai due fondamentali punti espressi dalle istituzioni della valle: verificare l’effettivo utilizzo della linea ferroviaria rinnovata, impedire la cantierizzazione della Valle di Susa per i prossimi vent’anni, evitando oggi interventi inutili ai fini progettuali.
Coordinamento SEL Torino e Coordinamento SEL Piemonte

mercoledì 1 giugno 2011

Segreteria del Circolo

Care compagne e cari compagni,
 è convocata la segreteria di SEL Collegno per il giorno martedi 7 giugno alle ore 21.00, segreteria da svolgersi unitamente ai compagni eletti nei comitati di quartiere.
 E' altresì pronta la convocazione per l'attivo degli iscritti del mese di giugno, che si svolgerà il giorno giovedi 16 giugno alle ore 21.00, sui temi urbanistici dello sviluppo del territorio.
Il Circolo SEL Collegno

Referendum del 12-13 giugno

Care compagne e cari compagni,
oggi la Cassazione ha riconosciuto ai cittadini il diritto di scegliere se puntare sull'energia nucleare o sulle energie rinnovabili, se privatizzare il commercio dell'acqua e se esistano dei cittadini al di sopra della legge. Invitiamo tutti i cittadini di Collegno a partecipare al referendum e vi diamo due buone ragioni per farlo. Primo: la libertà è partecipazione. Secondo: puoi estraniarti dalla vita politica quanto vuoi, ma la politica continuerà lo stesso ad occuparsi di te! Al referendum del 12 e 13 giugno noi diciamo quattro Sì:
Sì, perché vogliamo impedire che si mobilitino delle risorse per la costruzione di dannose ed archeologiche centrali nucleari.
2 Sì, perché vogliamo che la gestione dell'acqua sia pubblica e non diventi oggetto di lucro dei privati.
Sì, perché tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge.

Il 12 e 13 giungo vota Sì per dire NO!!!

ACQUA PUBBLICA 1 (scheda ROSSA)
Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione
Il primo quesito sulla privatizzazione dell'acqua propone l'abrogazione dell'articolo 23 bis decreto legge del 25 giugno 2008, convertito in legge "con modifiche" il 6 agosto 2008, che stabilisce le forme di gestione delle aziende municipalizzate. 
VOTIAMO Sì  - perchè l'acqua è un BENE COMUNE 
 
ACQUA PUBBLICA 2 (scheda GIALLA)Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale  investito. Abrogazione parziale di norma.
Il secondo quesito sull'acqua propone l'abrogazione parziale del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, "norme in materia ambientale", che garantisce una cospicua remunerazione ai privati che investono nelle aziende idriche. 
VOTIAMO Sì - perchè è ingiusto regalare agli azionisti  il 7% di profitto immeritato.
 
NUCLEARE 3 (scheda GRIGIA)
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme.
Questo quesito propone l'abrogazione del decreto legge del 25 giugno 2008, convertito in legge "con modifiche" il 6 agosto dello stesso anno, che prevede  la realizzazione in Italia di impianti di produzione di energia nucleare.
VOTIAMO Sì per dire NO all'assurdo ritorno italiano all'energia atomica.
 
 
LEGITTIMO IMPEDIMENTO (scheda VERDE CHIARO)
Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n.51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
Il quarto quesito propone l'abrogazione della legge 7 aprile 2010, n.51 che consente al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri di autogiustificarsi per non comparire in udienza penale.
VOTIAMO Sì  - perchè la legge è uguale per tutti, senza eccezioni!