in seguito agli avvenimenti di ieri sentiamo il bisogno di ribadire, seguendo la linea della segreteria nazionale, il nostro sostegno per la lotta non violenta, vera espressione di democrazia. Crediamo sia nell'interesse di tutti aprire urgentemente un tavolo di trattativa tra i sindaci dei Paesi interessati e il governo, ma l'impiego sempre più massiccio della forze dell'ordine contro il movimento no-Tav ci allarma e ci preoccupa.
Il circolo SEL Collegno
SEL condanna l’uso della violenza, che si sta sostituendo progressivamente alla gestione politica della questione TAV. Stigmatizza il massiccio utilizzo delle forze dell’ordine nella Valle di Susa.
Sostieniamo la richiesta dei sindaci dei comuni coinvolti dall’opera di convocare urgentemente un tavolo politico con il Governo.
Chiediamo che finalmente venga elaborato un serio piano trasportistico nazionale che colga le reali priorità verso cui indirizzare gli investimenti. In particolare va affrontato il nodo di Torino con la realizzazione della cintura ferroviaria per le merci e con un’efficiente mobilità per i treni passeggeri, con particolare attenzione al trasporto dei pendolari.
Ribadiamo la necessità di ripensare il progetto dal nodo torinese, vero elemento di novità che rappresenterebbe la volontà di rispondere ai due fondamentali punti espressi dalle istituzioni della valle: verificare l’effettivo utilizzo della linea ferroviaria rinnovata, impedire la cantierizzazione della Valle di Susa per i prossimi vent’anni, evitando oggi interventi inutili ai fini progettuali.
Coordinamento SEL Torino e Coordinamento SEL Piemonte
Sostieniamo la richiesta dei sindaci dei comuni coinvolti dall’opera di convocare urgentemente un tavolo politico con il Governo.
Chiediamo che finalmente venga elaborato un serio piano trasportistico nazionale che colga le reali priorità verso cui indirizzare gli investimenti. In particolare va affrontato il nodo di Torino con la realizzazione della cintura ferroviaria per le merci e con un’efficiente mobilità per i treni passeggeri, con particolare attenzione al trasporto dei pendolari.
Ribadiamo la necessità di ripensare il progetto dal nodo torinese, vero elemento di novità che rappresenterebbe la volontà di rispondere ai due fondamentali punti espressi dalle istituzioni della valle: verificare l’effettivo utilizzo della linea ferroviaria rinnovata, impedire la cantierizzazione della Valle di Susa per i prossimi vent’anni, evitando oggi interventi inutili ai fini progettuali.
Coordinamento SEL Torino e Coordinamento SEL Piemonte
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