"Ci vuole cultura e struttura. Ci vuole un’organizzazione, radicata e flessibile, giovane e coraggiosa: un soggetto politico che si metta in rete con tutte le esperienze innovative, e che tessa il filo delle idee e delle passioni autentiche. " (dal Manifesto fondativo di Sinistra Ecologia Libertà)


martedì 11 ottobre 2011

CI RIPROVANO

Mentre le tre principali agenzie di rating declassavano l'Italia, il premier partecipava alla festa di compleanno dell'amico Putin e si lanciava in una campagna mediatica di rincorsa dei voti perduti al grido di "Forza Gnocca". Se la situazione del nostro Paese non fosse così grave, verrebbe quasi da riderci su, come faceva Corrado Guzzanti anni fa, vi ricordate? "E sforza Italia...le gocce da prendere..." in un'impareggiabile parodia dell'inno più martellante della storia. Però erano altri tempi e le persone riuscivano ad arrivare ancora a fine mese, per cui perdonavano al premier i suoi agganci col mafioso Mangano, gli innumerevoli processi che lo coinvolgevano e perfino le leggi ad personam. Ora, invece, la fotografia della nostra società è ben diversa. Chiudono le aziende, grandi o piccole che siano, chiude Irisbus, i genitori devono compensare con soldi propri i tagli che vengono effettuati ogni anno alla scuola pubblica e il popolo delle partite Iva ha raggiunto quota un milione e mezzo nei giovani. Nel mondo capitalistico la partita Iva avrebbe dovuto rappresentare la massima ambizione raggiungibile, quella posizione di lavoratore libero e indipendente che si confà al modello del "più lavoro, più guadagno". Invece no: sono tutti designer, architetti, ingegneri e chi più ne ha più ne metta, che svolgono il ruolo di lavoratore dipendente, con tanto di cartellino da timbrare, per 1.200 euro al mese se va bene, a cui devono aggiungere l'onere di pagarsi l'INPS e le tasse sul lavoro. O così o niente. Prendere o lasciare. Difatti i giovani prendono, sanno che ora come ora avere un posto di lavoro è un privilegio, seppur gratuito, o mal pagato, o sfruttato. Questa classe politica ci ha rubato il futuro, le pensioni, il diritto ad avere un contratto di lavoro decente, ad avere la maternità retribuita e la possibilità di accendere un mutuo denza l'intervento dei genitori. I giovani si devono organizzare, devono scendere in piazza il 15 ottobre e gridare con tutta la forza che hanno i loro diritti fondamentali. Il diritto allo studio e al lavoro, così come previsto dalla nostra Costituzione. Bisogna che questo governo di nani e ballerine lasci il posto a persone più serie e più oneste. E questo deve accadere prima che firmino il DDL Intercettazioni e la prescizione breve. Ci riprovano, ci riproveranno sempre, perché l'unico interesse di Berlusconi è Berlusconi stesso. Ma, ancora una volta, scendiamo in piazza per dire NO ALLA LEGGE BAVAGLIO. Noi cittadini, noi uomini, noi donne, noi giovani, vogliamo essere informati. Fermiamo questo scempio.

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