"Ci vuole cultura e struttura. Ci vuole un’organizzazione, radicata e flessibile, giovane e coraggiosa: un soggetto politico che si metta in rete con tutte le esperienze innovative, e che tessa il filo delle idee e delle passioni autentiche. " (dal Manifesto fondativo di Sinistra Ecologia Libertà)


domenica 13 maggio 2012

SEL CRESCE: ORA I BALLOTTAGGI

Si respira una nuova aria in Italia, dopo le elezioni comunali del 6 e 7 maggio. Non solo per la dissoluzione della destra, che è stata pesantemente punita dagli elettori per l’ultra-decennale malgoverno in cui ha precipitato il paese e le singole amministrazioni locali, non solo perché nel complesso il centro sinistra ha invece dimostrato, nonostante tutto, di essere ancora credibile per gli elettori, ma possiamo anche respirare un’aria più serena grazie all’affermazione delle liste di Sinistra Ecologia libertà. Si susseguono sui media, in questi giorni, commenti e considerazioni sul nostro risultato, alcuni centri di studio sommano disinvoltamente il nostro risultato a quello della Federazione della Sinistra, per poter fare dei raffronti improbabili con il risultato de La Sinistra l’Arcobaleno del 2008. La nostra analisi va oltre, prendiamo atto che, dopo due anni, la media complessiva nazionale delle nostre liste ha superato con nettezza la evocativa soglia del 4%. Al netto delle decine e decine di liste civiche, animate e sostenute dai nostri dirigenti e attivisti, che hanno determinato una proposta diffusa di buon governo e soprattutto un risultato esaltante in termini elettorali. Non possiamo non riconoscere ai Candidati Sindaco che Sinistra Ecologia e Libertà ha messo a disposizione della coalizione di Centro Sinistra un ruolo determinate nella sconfitta della destra, per fare due esempi chiarificatori, pensiamo a Genova, dove comunque il centro sinistra già governava, ma soprattutto a Rieti, dove si è interrotta una lunga serie di vittorie scontate per la destra, attraverso un risultato storico. Se analizziamo i capoluoghi al voto: sui 5 capoluoghi assegnati al primo turno 3 vanno al centro sinistra, 4 di questi vedevano un’amministrazione uscente di centrodestra, ma in quasi tutti i ballottaggi il centrosinistra è in testa. Se raffrontiamo i dati di SEL (nei comuni capoluoghi) con le elezioni Regionali del 2010 (unico dato omogeneo applicabile) possiamo riscontrare un incremento di quasi un punto percentuale e di circa 10.000 voti, senza contare che in alcune delle regioni le liste, all’epoca, ospitavano anche altre formazioni politiche e che il peso del risultato Pugliese, trainato dal nostro leader, era considerato inavvicinabile. Eppure la Puglia, come sempre, non ha deluso, restando di oltre un punto al di sopra della media Nazionale, regalandoci anche la soddisfazione di un risultato, come quello di Taranto, trainato da un candidato a Sindaco, comunque molto vicino a noi, che, benché disturbato da un nugolo di candidati e da un’operazione di sciacallaggio politico senza precedenti, ha di poco mancato l’obiettivo di passare al primo turno. E’ importante rivendicare che questo risultato fotografa un reale e consolidato radicamento di SEL nei territori, oltre che premiare quelle realtà che hanno saputo maggiormente aprirsi all’esterno, dimostrando che la novità del nostro soggetto politico è soprattutto nella capacità di intercettare i contributi migliori della cittadinanza attiva. In ogni regione si riscontrano città dove SEL ha raggiunto percentuali ben oltre il 5%; senza appesantire questa analisi, perché il numero è significativo, ricordiamo anche i tanti Sindaci di SEL eletti nei Comuni sotto ai 15.000 abitanti, le liste che anche nella difficile Sicilia, hanno superato lo sbarramento del 5%, necessario per ottenere degli eletti. Segnaliamo, uno per tutti, la vittoria al primo turno nel comune di Feltre (provincia di Belluno, 20.000 abitanti) del candidato a Sindaco di SEL. Incoraggianti sono i risultati ottenuti, in molte città, attraverso liste civiche, di chiaro riferimento a sinistra e per i beni comuni, promosse da SEL, ma anche nate spontaneamente, che dimostrano come il nostro potenziale elettorale è ancora molto sviluppabile. Se calcolassimo anche le liste civiche promosse in appoggio ai nostri candidati a sindaco o promosse in alcune realtà dai nostri dirigenti, la percentuale media nazionale salirebbe ben oltre il 5%. Un altro dato importante è constatare che la collocazione di SEL nel centro sinistra, affianco al PD è mediamente più apprezzata dai nostri elettori, infatti la percentuale media scende ad appena il 3% per le liste in coalizione con la sola Italia dei Valori e addirittura sotto il 2 % per le liste in coalizioni di estrema sinistra. Questo è un dato che vale anche per l’IDV e in per il PD: dove il centro sinistra è unito, ne beneficiano tutte le liste. Unica eccezione a questo è la coalizione di liste civiche promosse da SEL a Belluno che è riuscita ad ottenere che un altra importante città venga strappata alla destra, infatti il ballottaggio sarà tra la coalizione del PD e IDV e la nostra coalizione di liste civiche di centro sinistra, con appena 150 voti di scarto. Il risultato è incoraggiante per il nostro giovane movimento politico, che in condizioni assolutamente francescane, è riuscito a mettere in campo una campagna elettorale efficace e pervasiva. Siamo certi che il folto gruppo di amministratori di SEL eletti in questa tornata, sapranno dimostrare nei fatti che un’Italia migliore esiste, e che si può fare una buona politica partendo dal basso. Nei prossimi giorni l’impegno di tutti deve essere diretto alla vittoria dei candidati a Sindaco del Centro Sinistra, è l’ultimo sforzo che dobbiamo compiere per far si che una vittoria travolgente sia di auspicio per rinsaldare la coalizione in vista di più importanti sfide per il bene dell’Italia. E’ indispensabile non guardare a queste elezioni solo con il filtro del crollo del centrodestra. La richiesta di un progetto politico chiaro, partecipato e alternativo è fortissima. Le forze del centrosinistra devono essere consapevoli che l’Italia è a metà del guado tra Francia e Grecia: si può affrontare la crisi con un discorso netto contro l’austerità o precipitare nel caos recessivo proposto dai tecnocrati. Bisogna intervenire al più presto per offrire al paese una proposta di governo credibile e in discontinuità con le politiche antisociali del governo Monti. In ogni caso per Sel questo è il terreno di iniziativa che porteremo avanti con determinazione. Nei prossimi mesi la crisi sociale diventerà sempre più drammatica: dall’ingiusta tassazione sulla prima casa con l’Imu agli aumenti delle tariffe, dall’indebolimento dei diritti dei lavoratori alla totale assenza di misure ecologicamente sostenibili per rilanciare l’occupazione e l’economia. Sel ribadisce la sua più ferma opposizione alle misure del governo. Bisogna mettere al centro la lotta alla precarietà, l’equità fiscale e sociale, creare occupazione e sviluppo con una nuova economia verde, difendere i beni comuni. Per fare tutto ciò non è più rinviabile dare la parola ai cittadini. Riteniamo perciò indispensabile essere nelle mobilitazioni sociali delle prossime settimane, a partire da quelle dei lavoratori e degli studenti. Saremo ancora più impegnati nel proporre la buona politica, quella fatta con spirito e comportamenti rigorosi, trasparenti e disinteressati. La strada per combattere la crisi è quella di far pagare chi ha prodotto la crisi: dalla patrimoniale sulle grandi ricchezze ad una rigorosa azione di controllo sullo strapotere della finanza. Vogliamo proporre il reddito di cittadinanza per tutti e tutte ma riteniamo altrettanto indispensabile che la politica non sia sequestrata dai partiti che sprecano le risorse dei cittadini. Una nuova partecipazione è indispensabile per il cambiamento del paese. Circolo SEL Collegno

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